miércoles, 15 de diciembre de 2010

12° INCONTRO INTERNAZIONALE DEI PARTITI COMUNISTI E OPERAI, "L' AGGRAVARSI DELLA CRISI SISTÉMICA DEL CAPITALISMO

Dichiarazione di Tshwane

12°Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai si è svolto a Tshwane, in Sudafrica dal 3 al 5 dicembre 2010 sul tema:

"L'aggravarsi della crisi sistemica del capitalismo. I compiti dei Comunisti a difesa della sovranità, per il consolidamento delle alleanze sociali, il rafforzamento del fronte antimperialista nella lotta per la pace, il progresso e il socialismo".

102 delegati in rappresentanza di 51 soggetti partecipanti da 43 paesi e da tutti i continenti del mondo si sono riuniti, in sintonia con i precedenti incontri, per promuovere e sviluppare azioni comuni e convergenti intorno a una prospettiva condivisa.

L'aggravarsi della crisi capitalista

La situazione internazionale continua ad essere dominata dal persistere e dall'acuirsi della crisi del capitalismo. Questa realtà conferma le analisi elaborate nelle dichiarazioni del 10° e 11° Incontro Internazionale di San Paolo del 2008 e New Delhi del 2009. L'attuale crisi globale evidenzia i limiti storici del capitalismo e la necessità del suo rovesciamento rivoluzionario. La crisi mostra l'intensificazione della contraddizione fondamentale del capitalismo tra il carattere sociale della produzione e l'appropriazione privata capitalista.

La crisi è sistemica: nonostante i capitalisti nutrissero illusioni in senso contrario nel periodo antecedente il 2008, il capitalismo non può sfuggire alla sua intrinseca natura, alla tendenza ciclica di alternare crescita e recessione. L'attuale crisi globale è una manifestazione particolarmente acuta di una fase recessiva determinata dall'eccesso di produzione capitalistica.

Ora, come in passato, non c'è soluzione, nella logica del capitalismo, a queste periodiche crisi se non attraverso la crisi stessa, segnata dalla distruzione massiccia e socialmente irrazionale di beni, dall'eliminazione di posti di lavoro, dai licenziamenti in massa, dalla chiusura di fabbriche, dall'attacco alle retribuzioni, alle pensioni, alla previdenza sociale e dall'erosione dei mezzi di sussistenza. È per questo che, nei due nostri precedenti Incontri, avevamo giustamente affermato che la crisi attuale non è attribuibile semplicisticamente a carenze soggettive o all'avidità dei banchieri e degli speculatori finanziari. Resta una crisi radicata nei meccanismi di funzionamento del capitalismo.

Il persistere della crisi è accompagnato da cambiamenti significativi nell'equilibrio dei rapporti forza internazionali.

In particolare si registra il declino dell'egemonia economica mondiale degli Stati Uniti, una generale stagnazione produttiva delle economie capitalistiche più avanzate e l'emergere di nuove potenze economiche mondiali, in particolare la Cina.

La crisi ha accentuato la competizione tra centri imperialisti e anche tra poteri consolidati ed emergenti. Ciò include la guerra delle valute guidata dagli Usa; la concentrazione e centralizzazione del potere economico e politico all'interno dell'Unione europea accrescendone il carattere di blocco imperialista guidato da potenze capitalistiche; un significativo inasprimento della lotta interimperialista per i mercati e l'accesso alle materie prime; l'espansione del militarismo attraverso il rafforzamento di alleanze aggressive (per esempio, il "nuovo" e pericoloso concetto strategico della NATO varato nel vertice di Lisbona), la propagazione di centri di tensione e conflitto (in particolare in Medio Oriente, Asia e Africa), i colpi di stato in America Latina, l'intensificarsi delle tendenze neoimperialiste per fomentare conflitti etnici e la crescente militarizzazione dell'Africa attraverso, tra l'altro, AFRICOM.

Allo stesso tempo è diventato chiaro che la traiettoria del capitalismo con la massimizzazione del profitto, lanciato a capofitto nella distruzione delle risorse naturali e dell'ambiente in generale, rappresenta una grave minaccia per la sostenibilità del pianeta per la civiltà umana.

Le élite dominanti degli Stati capitalisti con le loro varie proposte di "tecnologie verdi" e con il mercato di scambio delle quote di emissione di anidride carbonica forniscono nella migliore delle ipotesi politiche di aggiustamento che finiscono con l'aumentare la redditività del capitale accrescendo la mercificazione della natura, e trasferiscono la questione dei cambiamenti climatici sui Paesi meno sviluppati. La crisi del sistema capitalista che l'umanità si trova a fronteggiare è direttamente connessa all'incapacità del capitalismo di riprodurre se stesso se non attraverso l'inseguimento vorace di un tasso di crescita composto. Si tratta di una crisi che può essere superata solo attraverso l'abolizione del capitalismo stesso.

Davanti a questa realtà, ovunque il capitale combatte, cercando di preservare i profitti e di trasferire il peso della sua crisi sulla classe operaia, intensificando lo sfruttamento in base al sesso e all'età, colpendo i poveri delle città e delle campagna e ampi strati dei ceti medi. Lo Stato viene utilizzato per salvare i banchieri privati e gli istituiti finanziari, esponendo le future generazioni a livelli insostenibili di indebitamento, a fronte di una spogliazione delle conquiste sociali.

In tutto il mondo capitalista, il diritto al lavoro, i diritti politici, socio-economici, alla previdenza sociale vengono aboliti.

I sistemi politici si fanno più reazionari, limitando le libertà democratiche e civili, in particolare i diritti sindacali. I tagli alle spese, compresi quelli più importanti nel settore pubblico, hanno un impatto devastante sui lavoratori, soprattutto sulle donne lavoratrici. Ci sono anche tentativi di volgere il disagio e l'insicurezza sociale in demagogia reazionaria, razzismo e xenofobia, legittimando le forze fasciste. Sono tutte espressioni delle tendenze antidemocratiche e autoritarie in atto, contraddistinte anche dalla virulenza degli attacchi e dalle campagne anticomuniste in molte parti del mondo. In Africa, Asia e America Latina assistiamo all'instaurazione sui nostri popoli di nuovi meccanismi di oppressione nazionale e di classe, con mezzi economici, finanziari, politici e militari, compreso il dispiegamento di una serie di ONG filoimperialiste.

Tuttavia, per la massa dei popoli, in particolare in Africa, Asia e America Latina, è importante ricordare che, anche prima dell'attuale crisi economica mondiale, la vita sotto il capitalismo era una crisi continua, una lotta quotidiana per la mera sopravvivenza. Anche prima della crisi mondiale, un miliardo di persone vivevano in squallide baraccopoli e la metà popolazione mondiale sopravviveva con meno di 2 dollari al giorno. Con la crisi queste realtà si sono enormemente aggravate.

La maggior parte di questi poveri urbani e rurali con le loro famiglie lavorano come immigrati, estremamente vulnerabili, nei paesi stranieri, sono i transfughi vittime dell'accelerato sviluppo del capitalismo agrario già in corso in Africa, Asia e America Latina. Il capitalismo globale, le principali multinazionali del settore agro-industriale in testa, hanno dichiarato guerra a quasi la metà dell'umanità: i tre miliardi di popolazione rurale in Africa, Asia e America Latina.

Allo stesso tempo, vengono posti ostacoli disumani nei confronti degli immigrati e dei rifugiati. C'è un proliferare sempre maggiore di bidonville urbane e semi-urbane popolate da masse di disperati emarginati, impegnati nelle attività più disparate per la sopravvivenza. L'accelerata trasformazione capitalistica agraria nei paesi con un basso livello di sviluppo ha implicazioni da genocidio.

L'importanza delle lotte di resistenza della classe operaia e delle forze popolari

In tutto il mondo, i tentativi del capitale di scaricare il peso della crisi sui lavoratori e i poveri incontrano la resistenza popolare e della classe operaia.

Nell'ultimo anno l'assalto antipopolare in materia di diritti del lavoro, dei diritti di sicurezza sociale e dei salari ha provocato una escalation delle lotte popolari in particolare in Europa.

L'aggressione imperialista nel Medio Oriente, in Asia e America Latina trova la risoluta resistenza popolare.

In Africa e America Latina, le forze antimperialiste, i sindacati e i movimenti sociali hanno intensificato le loro lotte per i diritti popolari e contro il saccheggio da parte delle multinazionali. Queste lotte hanno, in alcuni casi, portato alla nascita di governi popolari nazionali progressisti che hanno dichiarato programmaticamente la sovranità nazionale, i diritti sociali, lo sviluppo e la tutela delle risorse naturali e delle biodiversità, dando nuovo impeto alla lotta antimperialista.

Nella realtà attuale, è un imperativo storico dei Partiti Comunisti e Operai partecipare, rafforzare e trasformare queste battaglie popolari difensive in lotte offensive per la conquista di maggiori diritti per i lavoratori e le persone e per l'abolizione del capitalismo.

Nel portare avanti questa agenda strategica, i comunisti sottolineano il valore dell'organizzazione della classe operaia e lo sviluppo delle lotte del movimento operaio di classe, nella lotta per l'acquisizione del potere politico da parte della classe operaia e dei suoi alleati.

Nel quadro di questa lotta diamo particolare importanza a:

* La difesa, il consolidamento e lo sviluppo della sovranità popolare nazionale

* L'allargamento delle alleanze sociali

* Il rafforzamento del fronte antimperialista per la pace, per il diritto al lavoro stabile, per i diritti sindacali e i diritti sociali come la sanità e l'istruzione gratuita.

La difesa, il consolidamento e lo sviluppo della sovranità popolare

Di fronte all'intensificarsi dell'aggressione del capitale transnazionale, la lotta contro l'occupazione imperialista delle nazioni, contro la dipendenza economica e politica e per la tutela della sovranità popolare diventa decisiva. E' importante per i comunisti integrare queste lotte con la lotta per l'emancipazione sociale e di classe.

I comunisti, lottando contro l'imperialismo, si battono per relazioni internazionali eque tra stati e popoli sulla base del vantaggio reciproco.

La difesa, il consolidamento e il progresso della sovranità popolare è di particolare importanza in Africa e per gli altri popoli che hanno vissuto decenni e anche secoli di oppressione coloniale e semicoloniale. Il 2010 segna il 50° anniversario dell'inizio della formale decolonizzazione dell'Africa.

Eppure, ovunque, anche nella diaspora africana, l'eredità truce del commercio di schiavi, di espropriazione e di saccheggio coloniale, persistono. Nonostante 50 anni di formale decolonizzazione, ovunque incalzano interventi imperialisti, il predominio dei monopoli si rafforza con l'aiuto di capitali nazionali. Questa lotta richiede il protagonismo attivo e l'unità delle masse popolari, e l'estensione dei diritti democratici popolari.

L'allargamento delle alleanze sociali

La crisi in corso del capitalismo e la sua barbarica rimonta stanno creando le condizioni per costruire un ampio fronte di alleanze sociali, antimonopolistiche e antimperialista in grado di conquistare il potere e promuovere profondi cambiamenti, progressisti, radicali e rivoluzionari.

L'unità della classe operaia è un fattore fondamentale per realizzare efficaci alleanze sociali con i contadini, le masse di poveri urbani e rurali, gli strati della classe media urbana e gli intellettuali. Particolare attenzione deve essere prestata alle aspirazioni e alle sfide che attendono i giovani.

La questione del territorio, la riforma agraria e lo sviluppo rurale sono temi importanti per lo sviluppo della lotta popolare nei paesi meno sviluppati. Questi sono indissolubilmente legati alla sovranità e alla sicurezza alimentare, a condizioni di vita sostenibili, alla difesa della biodiversità, alla protezione delle risorse nazionali e alla lotta contro le multinazionali agro-industriali e i loro agenti locali.

In queste lotte, le legittime e progressiste aspirazioni delle popolazioni indigene in difesa della loro cultura, della lingua e dell'ambiente hanno una posizione di grande rilievo.

Il ruolo dei comunisti nel rafforzamento del fronte antimperialista per la pace, la sostenibilità ambientale, il progresso e il socialismo

La crisi dell'imperialismo e la controffensiva portano all'ampliamento e la diversificazione delle forze che oggettivamente assumono una posizione patriottica e antimperialista. Ovunque, nelle diverse realtà nazionali, i comunisti hanno la responsabilità di ampliare e rafforzare il fronte politico e sociale antimperialista e di integrare le lotte per la pace, la sostenibilità ambientale, il progresso, nella lotta per il socialismo. Il ruolo indipendente dei comunisti e il rafforzamento dei Partiti Comunisti e Operai è di vitale importanza per garantire una coerente visione antimperialista dei più vasti fronti e movimenti.

Particolare attenzione deve essere riservata al rapporto esistente tra le varie lotte di resistenza e la necessaria offensiva ideologica per la visibilità dell'alternativa socialista e per la difesa e lo sviluppo del socialismo scientifico.

La lotta ideologica del movimento comunista è cruciale per respingere l'anticomunismo dilagante, per contrastare l'ideologia borghese, le teorie anti-scientifiche e le correnti opportuniste che rifiutano la lotta di classe, e combattere il ruolo delle forze socialdemocratiche che difendono e attuano politiche antipopolari e filoimperialiste, sostenendo la strategia del capitale. Ci spetta un ruolo chiave nell'individuare i legami critici nella teoria e soprattutto nella prassi tra le differenti arene di lotta popolare nello sviluppo della solidarietà internazionalista di classe.

Stiamo vivendo in un'epoca storica in cui il passaggio dal capitalismo al socialismo è diventato un imperativo di civiltà. La crisi a tutto tondo del capitalismo sottolinea ancora una volta l'impossibilità di separare i compiti di liberazione nazionale e l'emancipazione sociale, nazionale e di classe.

Di fronte alla profonda crisi del capitalismo, le esperienze di costruzione del socialismo dimostrano le qualità superiori del socialismo.

Il rafforzamento della cooperazione tra i Partiti Comunisti e Operai e il consolidamento del fronte antimperialista, dovrebbero marciare di pari passo.

Noi, i Partiti Comunisti e Operai incontrati a Tshwane, in una situazione caratterizzata da una imponente aggressione contro i lavoratori e le forze popolari, ma anche con molte possibilità per lo sviluppo della lotta, esprimiamo la nostra profonda solidarietà con i lavoratori e i popoli e le loro intense lotte, ribadendo la nostra determinazione ad agire e combattere fianco a fianco con le masse lavoratrici, i giovani, le donne e tutti i settori popolari vittime dello sfruttamento capitalistico e dell'oppressione.

Ribadiamo il nostro appello ai più vasti strati popolari a unirsi a noi in una lotta comune per il socialismo, che è l'unica alternativa per il futuro dell'umanità.

Puntiamo ai seguenti assi per lo sviluppo di comuni azioni convergenti:

1. Con l'acuirsi della crisi capitalista, concentreremo lo sviluppo delle lotte dei lavoratori e dei popoli per i diritti del lavoro e sociali, per il rafforzamento del movimento sindacale di classe, per la promozione dell'alleanza sociale con i contadini e gli altri strati popolari . Particolare attenzione sarà rivolta ai problemi delle donne e dei giovani che sono tra le prime vittime della crisi del capitalismo.

2. Di fronte all'aggressione imperialista e l'acuirsi delle rivalità interimperialiste, intensificheremo la lotta antimperialista per la pace, contro le guerre e l'occupazione, contro la pericolosa "nuova" strategia della NATO e contro le basi militari straniere e per l'abolizione di tutte le armi nucleari. Estenderemo la solidarietà attiva internazionalista a tutte i popoli e i movimenti che fronteggiano e resistono all'oppressione, alle minacce e alle aggressioni imperialiste.

3. Noi lotteremo risolutamente l'anticomunismo, le leggi, le misure e le persecuzioni anticomuniste, rivendicando la legittimità dei PC dove sono banditi. Noi difenderemo la storia del movimento comunista, il contributo del socialismo nel progresso della civiltà umana.

4. Affermiamo la nostra solidarietà con le forze e i popoli impegnati nella lotta e per la costruzione socialista. Ribadiamo la nostra solidarietà con il popolo cubano e la sua rivoluzione socialista. Continueremo con forza ad opporci all'embargo e a sostenere la campagna internazionale per la liberazione dei Cinque.

5. Contribuiremo, nel contesto specifico delle realtà nazionali, al rafforzamento delle organizzazioni internazionali di massa antimperialiste, come FSM [Federazione Sindacale Mondiale], WPC [Consiglio Mondiale per la Pace], WFDY [Federazione Mondiale della Gioventù Democratica], WIDF [Federazione Democratica Internazionale delle Donne]. Accogliamo con particolare favore e salutiamo il 17° Festival Mondiale della Gioventù e degli Studenti che si terrà in Sudafrica dal 13-21 Dicembre 2010.

Traduzione dall'inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

Fuente: Centro di Cultura e Documentazione Popolare/Resistenze/PrensaPopularSolidaria

EN SEVILLA, ESPAÑA:: REALIZAN ATENTADO FASCISTA CONTRA SEDE DEL PARTIDO COMUNISTA EN PINO MONTANO

Atentado fascista en la sede del Partido Comunista en Pino Montano.
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Desde Venezuela enviamos a los Camaradas de Norte-Pino Montano, Agrupación Antonio Díaz, nuestra solidaridad ante este atentado fascista.

No son extrañas, igualmente, estas acciones, aquí, en Venezuela, especialmente en los Municipios de gobierno de la derecha, precisamente donde actúa nuestra Organización Local Intermunicipal Miranda Centro.

Es un sector de cinco Municipios integrados donde gobierna la derecha, y que se han convertido en un nido de paramilitares, apoyados por los propios aparatos policiales municipales, como también de acciones represivas continuas contra el pueblo, de preparación conspirativa y de procesos de fascistización cada vez más violentos.

Ratificamos nuestra solidaridad a los camaradas de Sevilla, ante este atentado fascista. De seguidas, la información, tomada de su Página en Internet, Comité Local, Sevilla, del PCA/PCE

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Atentado fascista en la sede del Partido Comunista en Pino Montano.

El comité de Agrupación del PCA “Antonio Díaz” Norte-Pino Montano quiere condenar y hacer publico el último ataque fascista realizado con nocturnidad por neonazis organizados en Sevilla, atentando contra nuestra sede con pintadas solicitando la libertad para Josué condenado por el asesinato del Antifascista Carlos Palomino en el metro de Madrid.

Asimismo condenamos cualquier acto de carácter franquista, fascistas o xenófobo.

Además queremos hacer constar la sorpresa del auge de este tipo de atentados contra nuestras sedes que venimos sufriendo quedando impunes por las autoridades, pese a ser denunciadas ante las autoridades, y como estas autoridades reaccionan ante un supuesto “veto” de una asociación que homenajea al letrista del himno falangista, le imponen una fianza como si de una terrorista se tratara de 22000 euros a nuestra concejala Pepa Medrano, teniendo nuestra organización que realizar una campaña de recogida de fondos para poder hacer frente a esta fianza.

Queremos denunciar la manipulación mediática de los grandes medios de comunicación en el tratamiento de la información, callando la más que manifiesta violencia que usan las organizaciones, asociaciones o fundaciones de carácter fascista que lo único que tratan es de amedrentar y amenazar a todo el que se muestre crítico con el pensamiento único y exagerando la supuesta violencia de las organizaciones obreras o sindicales.

Por último apoyamos y nos solidarizamos con nuestra concejala de Izquierda Unida de Participación Ciudadana Pepa Medrano y que como dijo nuestro insigne camarada recientemente fallecido Marcelino Camacho “ni nos domaron, ni nos doblaron ni nos van a domesticar”.

Agrupación PCA “Antonio Díaz” Norte-Pino Montano.

Fuente: Comité Local PCA-Sevilla/PrensaPopularSolidaria

http://prensapopular-comunistasmiranda.blogspot.com/

Correo: pcvmirandasrp@gmail.com


LA CIA Y EL GOBIERNO OBAMA PRETENDEN RESTAURAR EL FASCISMO EN EL SALVADOR

Los criminales imperialistas que ensangrentaron la pequeña pero heroica patria de Farabundo Martí, Roque Dalton, Shafick Jorge Handall y tantos gloriosos héroes y mártires, pretenden hoy, mediante la campaña de propaganda llamada "Wikileaks", agudizar las contradicciones entre el presidente Mauricio Funes y el FLN.

Mauricio Funes, ha adoptado una línea derechista, e incumple el programa electoral del Frente Farabundo Martí para la Liberación Nacional (FMLN) y que se orienta reiteradamente hacia la claudicación frente al imperialismo.

Mientras que el FMLN trata de consolidar un gobierno de construcción democrática, de reformas sociales y de independencia nacional, una vez que se logró desalojar del gobierno a la banda de asesinos ultraderechistas llamada "ARENA", fundada por D" Aboisson, el masacrador de Monseñor Oscar Arnulfo Romero, el fascista y criminal D" Aboisson es un conocido colaborador de la CIA y pistolero de la Liga Anticomunista Mundial.

La CIA pretende que caiga el gobierno Funes-FMLN y que el fascismo retome el poder.

El odio de los imperialistas se centra en los dirigentes, ministros y altos funcionarios del FMLN como el vicepresidente Salvador Sánchez Ceren, el ministro del interior Manuel Melgar, el jefe de los servicios secretos Eduardo Linares, Sigfrido Reyes, Jose Luis Merino, el coordinador general del FMLN Medardo González y otros camaradas experimentados de larga trayectoria al servicio del Pueblo.

Washington ha construido un muro de contención a la revolución latinoamericana y caribeña en base al tiranuelo panameño Martinelli, la Chinchilla costarricense, el régimen dictatorial hondureño y el traidor Funes, con los regímenes reaccionarios de México y Colombia a ambos lados de Centroamérica, sumándose a esto el respaldo en suramérica también de los gobiernos del pinochetista Piñera y el aprista superderechista Alan García, responsable ya de varias rondas de asesinatos en su nueva presidencia en Perú.
Las maniobras desestabilizadoras y de creación de facilidades por la presión imperialista para que Funes culmine su entrega, o vaya a una traición a fondo, no son extrañas a la intromisión del Gobierno de los Demócratas y Obama, que en esto de intervenir y cumplir los designios de los grandes capitalistas imperialistas de los Estado Unidos, que en primera instancia están detrás de las ejecutorias intervencionistas yanquis contra los pueblos, en nada se diferencia de Bush y los Republicanos.
Esperamos que se fortalezca una amplia alianza antiimperialista en base al FMLN, FSLN, Frente de Resistencia Popular Hondureño y las fuerzas democrático revolucionarias de Costa Rica y Panamá, y del resto de América.

Fuente: La Conquista de la Civilización Socialista/PrensaPopularSolidaria

martes, 14 de diciembre de 2010

MANIFESTACIÓN EN SEVILLA EN DEFENSA DEL ESTADO SOCIAL Y POR LA RECUPERACIÓN DE LOS DERECHOS

Por: Farrbau

En España viene creciendo sostenidamente la movilización social, la lucha por los derechos conculcados por los gobiernos siameses del PP y el PSOE , que operan bajo el dominio de la Real Corrupta Casa Borbónica.

Crece asimismo la lucha por la Tercera República, donde la incorporación diaria del Partido Comunista de España le da un contenido orgánico importante a las movilizaciones.

Toda esta movilización viene a ser una consecuencia de las políticas aprobadas en el XVIII Congreso del PCE.

Entre las zonas de mayor movilización se encuentra Andalucía en el Sur de España, especialmente Sevilla, donde la movilización popular y comunista es creciente y continua.

Como un ejemplo de tal movilización están las que se desarrollarán en este Mes de Diciembre. Entre ellas la del 18 de Diciembre, para la cual el periódico diario vocero en Internet del PCA Comité Local de Sevilla, Portavoz que cada día se difunde y es más leído, ha lanzado una importante Convocatoria.

Han planteado los camaradas de Sevilla su llamado:

"El PCA de Sevilla, convoca a los ciudadan@s de Sevilla, a participar en el manifestación del 18 de diciembre

Día 18 a las a las 12:00h en la Plaza de San Francisco,


en defensa del Estado Social

y por la recuperación de nuestros derechos".

Reproducimos igualmente el vistoso cartel que sirve para la Convocatoria.

Desde PrensaPopularSolidaria, y de la Organización Local Intermunicipal Miranda Centro del Partido Comunista de Venezuela, nos solidarizamos y acompañamos a los camaradas de Sevilla y de España y al pueblo español en sus luchas actuales.

Fuente: Comité Local PCA_Sevilla/PrensaPopularSolidaria
http://prensapopular-comunistasmiranda.blogspot.com/
Correo: pcvmirandasrp@gmail.com

12º ENCUENTRO DE PARTIDOS COMUNISTAS Y OBREROS..TAREAS DE LOS COMUNISTAS EN : LUCHAS ANTIIMPERIALISTAS, POR LA PAZ Y EL AVANCE AL SOCIALISMO>COMUNISMO

Declaración del 12º Encuentro Internacional de Partidos Comunistas y Obreros
Por: prccanarias

3-5 Diciembre 2010, Tshwane, Sudáfrica

DECLARACIÓN DE TSHWANE

El 12 Encuentro Internacional de Partidos Comunistas y Obreros tuvo lugar en Tshwane Sudáfrica del 3 al 5 de Diciembre, con el tema

“La profundización de la crisis sistémica del capitalismo. Las tareas de los comunistas en defensa de la soberanía, la profundización de las alianzas sociales, el fortalecimiento del frente antiimperialista en la lucha por la paz, el progreso y el Socialismo”.

102 delegados representando a 51 partidos participantes de 43 países y de todos los continentes del mundo se reunieron para avanzar el trabajo de nuestras reuniones previas, y para promover y desarrollar una acción común y convergente alrededor de una perspectiva común.

LA PROFUNDIZACIÓN DE LA CRISIS CAPITALISTA

La situación internacional continua estando dominada por la persistencia y desarrollo del capitalismo.

Esta realidad viene a confirmar los análisis esbozados en las Declaraciones de nuestros encuentros internacionales 10 y 11 en Sao Paulo y Nueva Delhi. La actual crisis del capitalismo pone de relieve sus limitaciones históricas y la necesidad de su derrocamiento revolucionario. Muestra la intensificación de la contradicción básica del capitalismo que existe entre el carácter social de la producción y su apropiación privada capitalista.

La crisis es sistémica

A pesar de las ilusiones capitalistas de antes del 2008 sobre lo contrario, el capitalismo no puede escapar su tendencia sistémica interna de atravesar ciclos de desarrollo y estancamiento. La actual crisis global es una manifestación particularmente severa de un descenso capitalista ocasionado por la sobreproducción capitalista.

Ahora, así como en el pasado, no hay salida, dentro de la lógica del capitalismo, a estas crisis periódicas más que la crisis misma, marcada por la masiva y socialmente irracional destrucción de activos –incluyendo los despidos masivos, el cierre de fábricas, y el ataque sistemático contra los salarios, pensiones, seguridad social y la erosión del sustento del pueblo. Esta es la razón por la cual, en nuestros dos anteriores encuentros, afirmamos correctamente que la actual crisis era atribuible no sólo a fallos subjetivos, a la avaricia de los banqueros o especuladores financieros.

Sigue tratándose de una crisis enmarcada en los rasgos sistémicos del capitalismo mismo.

--La crisis persistente se exacerba por virajes significativos en la correlación internacional de fuerzas. De manera particular, hay un declive relativo de la hegemonía económica de los EEUU en curso, un estancamiento productivo general en las economías capitalistas más avanzadas, y la emergencia de nuevos poderes económicos globales, notablemente China.

--La crisis ha intensificado la competencia entre los centros imperialistas y también entre los poderes establecidos y los emergentes. Esto incluye la guerra de divisas dirigida por los EEUU, la concentración y centralización del poder económico y político en la UE que profundiza su carácter de bloque imperialista dirigido por sus principales potencias capitalistas

--Una agudización distintiva de la confrontación interimperialista por los mercados y el acceso a las materias primas.

La expansión del militarismo, incluyendo las alianzas agresivas (por ejemplo, la cumbre de la OTAN en Lisboa con su “nueva” y peligrosa concepción estratégica).

--La profusión de puntos de tensión y agresión locales (notablemente en Medio Oriente, Asia y África), golpes de estado en América Latina.

--La intensificación de la tendencias neo-imperialistas de avivar los conflictos étnicos y el aumento de la militarización de África a través, entre otras cosas, del AFRICOM.

Simultáneamente se ha vuelto claro que la trayectoria del capitalismo con su maximización de las ganancias, la precipitada destrucción de los recursos naturales y del ambiente en general representa un serio peligro para la sustentabilidad de la civilización humana misma.

Las élites políticas de los estados capitalistas dominantes con sus diversas propuestas de “tecnologías verdes” y transacción de niveles de emisión de CO2 en el mejor de los casos representan ajustes que aumentan las ganancias del capital mientras aumentan la mercantilización de la naturaleza, y transfieren el costo de la crisis del cambio climático a naciones menos desarrolladas.

La crisis del sistema capitalista que enfrentamos como género humano está directamente unida a la incapacidad del capitalismo para reproducirse salvo con una búsqueda voraz de acumulación. Es una crisis que sólo puede superarse con la abolición del capitalismo mismo.

Confrontado con estas realidades, en todos lados el capitalismo se tiene que defender, buscando preservar sus ganancias y transferir el peso de la crisis a la clase obrera mediante la intensificación de la explotación basada en el género y la edad, los pobres de la ciudad y del campo, y una amplia variedad de capas medias.

La explotación se intensifica, el Estado se usa para rescatar los banqueros privados y casas financieras mientras expone las generaciones futuras a niveles insostenibles de deuda, y hay esfuerzos redoblados para reducir las conquistas sociales.

En todo el mundo capitalista, los derechos laborales, sociales, económicos, políticos y de seguridad social son abolidos.

--Al mismo tiempo los sistemas políticos se vuelven más reaccionarios, restringiendo las libertades democráticas y civiles, especialmente los derechos sindicales.

--Las reducciones, incluyendo grandes recortes en el sector público están teniendo un impacto devastador en los trabajadores, especialmente en las mujeres trabajadoras.

--También hay intentos de desviar el descontento e inseguridad popular hacia la demagogia reaccionaria, el racismo y la xenofobia, así como a legitimar fuerzas fascistas.

--Estas son expresiones de tendencias antidemocráticas y autoritarias también marcadas por el escalamiento de los ataques y campañas anticomunistas en muchos países del mundo.

--En África, Asia y América Latina atestiguamos la imposición a nuestros pueblos de nuevos mecanismos de opresión nacional y clasista, por medios económicos, financieros, políticos y militares así como el despliegue de un ejército de ONG’s pro imperialistas.

Sin embargo, para las masas populares, en particular de África, Asia y América Latina, es importante recordar que, aún antes de la actual crisis económica global, la vida bajo el capitalismo era una continua crisis, una lucha diaria por la mera supervivencia. Incluso antes de la actual crisis global, mil millones de personas vivían en pocilgas escuálidas, y la mitad de la población mundial sobrevivía con menos de 2 USD$ por día.

Con la crisis estas realidades se han agravado masivamente.

--La mayor parte de estos pobres urbanos y rurales, junto con familiares que trabajan como emigrantes vulnerables en países extranjeros, son las víctimas desplazadas del desarrollo agrario capitalista acelerado en proceso en África, Asia y Latino América.

--El capitalismo global, encabezado por las grandes corporaciones del sector agroindustrial, ha declarado la guerra a casi la mitad de la humanidad -tres mil millones de campesinos que quedan en África, Asia y Latino América.

Al mismo tiempo se establecen barreras inhumanas contra inmigrantes y refugiados.

--Hay un siempre creciente aumento de barrios bajos urbanos y medio urbanos poblados por masas marginadas desesperadas típicamente implicadas en una variedad de actividades para la supervivencia.

--La acelerada transformación agraria capitalista en países con un nivel más bajo de desarrollo capitalista tiene implicaciones genocidas.

LA IMPORTANCIA DE LAS LUCHAS DE RESISTENCIA DE LA CLASE TRABAJADORA Y LAS FUERZAS POPULARES

--Alrededor del mundo, los intentos del capital por cargar el peso de la crisis sobre los trabajadores y los pobres se enfrenta con la resistencia popular y de la clase trabajadora.

--En los últimos años el asalto anti popular contra los derechos laborales, la seguridad social y los salarios provocaron una escalada de luchas populares en particular en Europa.

--La agresión imperialista en el Medio Oriente, Asia y Latino América continúa enfrentando la decidida resistencia popular.

En África y América Latina, fuerzas antiimperialistas, sindicatos, y movimientos sociales han escalado sus luchas por los derechos populares y contra el saqueo de las multinacionales.

--Estas luchas han llevado, en algunos casos, a la aparición de gobiernos progresistas, gobiernos nacionalistas populares que se declaran programáticamente por la soberanía nacional, los derechos sociales, el desarrollo y por la protección de sus recursos y biodiversidad naturales, dando impulso renovado a la lucha antiimperialista.

--En la actual realidad, es un imperativo histórico que como Partidos Comunistas y Obreros participemos, para fortalecer y transformar estas batallas defensivas populares a luchas ofensivas por la adquisición de derechos obreros y populares más amplios y la abolición del capitalismo.

Al avanzar esta agenda estratégica, los comunistas hacemos hincapié en la importancia que la organización de la clase trabajadora, y el desarrollo de las luchas del movimiento obrero en una dirección clasista, tienen en la lucha por la adquisición de poder político para los trabajadores y sus aliados.

Dentro del marco de esta lucha le concedemos particular importancia a:

* La defensa, consolidación y avance de la soberanía nacional popular.

* La profundización de las alianzas sociales.

* El fortalecimiento del frente antiimperialista por la paz, el derecho a un trabajo estable de tiempo completo, derechos laborales y sociales tales como una educación y salud gratuitas.

LA DEFENSA, CONSOLIDACIÓN Y AVANCE DE LA SOBERANÍA POPULAR

Ante la agresión intensificada del capital trasnacional, la lucha contra la ocupación imperialista de países, contra la dependencia económica y política y para defender la soberanía popular ha llegado a ser cada vez más sobresaliente. En estas luchas es importante para los comunistas integrar estas luchas con la lucha para la emancipación social y de clase.

--Los comunistas, al luchar contra el imperialismo, luchamos por relaciones internacionales equitativas entre los estados y los pueblos sobre la base del beneficio mutuo.

--La defensa, consolidación y avance de la soberanía popular son de importancia particular en África y para otros pueblos que han experimentado décadas e incluso siglos de opresión colonial y semicolonial.

2010 marca el 50 aniversario del comienzo de la descolonización formal de África.

--Más por todas partes, incluyendo en la diáspora africana, el cruel legado del tráfico de esclavos, del despojo y rapiña coloniales persiste.

--A pesar de 50 años de descolonización formal, por todas partes la intervención imperialista se refuerza, la dominación de los monopolios es reforzada con ayuda del capital doméstico.

--La lucha contra ellos requiere el protagonismo y la unidad activos de las masas populares, y de ampliar los derechos democráticos populares.

PROFUNDIZAR LAS ALIANZAS SOCIALES

--La persistencia de la crisis del capitalismo y su respuesta anti civilización están creando las condiciones para construir amplias alianzas sociales, antimonopolistas y antiimperialistas capaces de ganar poder y promover cambios profundos, progresistas, radicales y revolucionarios.

--La unidad de la clase trabajadora es un factor fundamental para asegurar la construcción de alianzas sociales efectivas con el campesinado, la masa de pobres urbanos y rurales, las capas medias e intelectuales.

--Se requiere prestar particular atención a las aspiraciones y retos que confronta la juventud.

--La cuestión de la tierra, reforma agraria y desarrollo rural son cuestiones importantes para el desarrollo de la lucha popular en países menos desarrollados.

--Estas están inextricablemente unidas a la soberanía y seguridad alimentaria, vivienda sustentable, la defensa de la biodiversidad, la protección de los recursos naturales, y la lucha contra los monopolios agroindustriales y sus agentes locales.

--En estas luchas, las aspiraciones legítimas y progresistas de los pueblos indígenas en defensa de sus culturas, lenguajes y ambientes tienen un rol importante.

EL PAPEL DE LOS COMUNISTAS EN EL FORTALECIMIENTO DEL FRENTE ANTI IMPERIALISTA POR LA PAZ, LA SUSTENTABILIDAD AMBIENTAL, EL PROGRESO Y EL SOCIALISMO

La crisis del imperialismo y su contraofensiva llevan a la ampliación y diversificación de las fuerzas que asumen objetivamente una posición patriótica y antiimperialista.

--Por todas partes, en nuestras diversas realidades nacionales, los comunistas tenemos una responsabilidad para ampliar y reforzar el frente político y social antiimperialista, las luchas para la paz, la sustentabilidad ambiental, el progreso, e integrarlos en el combate por el socialismo.

--El papel independiente de los comunistas y el fortalecimiento de los Partidos Comunistas y Obreros es esencial para asegurar una perspectiva antiimperialista coherente de movimientos y frentes más amplios.

--Atención especial debe darse a la relación existente entre las varias luchas de resistencia y la ofensiva ideológica necesaria para la visibilidad de la alternativa socialista y a la defensa y desarrollo del socialismo científico.

--La lucha ideológica del movimiento comunista es de importancia esencial para repeler el anticomunismo contemporáneo, para confrontar la ideología burguesa, las teorías anticientíficas y las corrientes oportunistas que rechazan la lucha de clases, y combatir el papel de las fuerzas socialdemócratas que defienden y aplican políticas antipopulares y proimperialistas apoyando la estrategia de capital.

--Tenemos un papel clave que jugar en el trazo de los lazos críticos en la teoría y sobre todo en la práctica entre los diferentes escenarios de lucha popular en el desarrollo de la solidaridad de clase internacionalista.

Estamos viviendo una época histórica en la cual la transición del capitalismo al socialismo se ha vuelto un imperativo de la civilización. La completa crisis del capitalismo resalta una vez más la naturaleza inseparable de las tareas de la liberación nacional y social, y la emancipación nacional y clasista.

Frente a la profundización de la crisis capitalista, la experiencia de la construcción socialista demuestra las condiciones de superioridad del socialismo.

El fortalecimiento de la cooperación entre Partidos Comunistas y Obreros y el fortalecimiento del frente antiimperialista, debe marchar codo con codo.

Nosotros, los Partidos Comunistas y Obreros que nos reunimos en Tshwane, en una situación marcada por la arremetida contra los trabajadores y las fuerzas populares, pero también con muchas posibilidades para el desarrollo de la lucha, expresamos nuestra profunda solidaridad con los trabajadores y pueblos en sus intensas luchas, reiterando nuestra determinación de actuar y luchar codo con codo con las masas trabajadoras, jóvenes, mujeres y todos los sectores populares que son víctimas de la explotación y opresión capitalista.

Reafirmamos nuestro llamado a la más amplia gama de fuerzas populares para unirse con nosotros en una lucha común por el socialismo que es la única alternativa para el futuro de la humanidad.

Señalamos los siguientes ejes principales para el desarrollo de nuestras acciones conjuntas y convergentes:

1. Con la profundización de la crisis, nos enfocaremos al desarrollo de las luchas obreras y populares por los derechos laborales y sociales, el fortalecimiento del movimiento sindical y su orientación clasista; la promoción de una alianza social con los campesinos y otras capas populares. Le daremos especial atención a los problemas de las mujeres y los jóvenes que se encuentran entre las primeras víctimas de la crisis capitalista.

2. Frente a la múltiple agresión imperialista y la agudización de las rivalidades interimperialistas, intensificaremos la lucha antiimperialista por la paz, contra las guerras imperialistas y la ocupación, contra la peligrosa “nueva” estrategia y bases militares extranjeras de la OTAN, por la abolición de todas las armas nucleares. Extenderemos una activa solidaridad internacionalista con todos los pueblos y movimientos que confrontan y resisten la opresión, amenazas y agresión imperialistas.

3. Lucharemos de manera resuelta contra el anticomunismo, leyes, medidas y persecución anti comunistas, demandaremos la legalización de los PCs donde estén ilegalizados. Defenderemos la historia del movimiento comunista, la contribución del socialismo en el avance de la civilización humana.

4. Afirmamos nuestra solidaridad con las fuerzas y pueblos que han iniciado y luchan por la construcción socialista. Reafirmamos nuestra solidaridad con el pueblo cubano y su revolución socialista, continuaremos oponiéndonos vigorosamente al bloqueo y a apoyar la campaña internacional por la libertad de los Cinco Cubanos.

5. Contribuiremos, en el contexto específico de nuestras realidades nacionales, a reforzar las organizaciones antiimperialistas de masas como la FSM, CMP, FMJD, FDIM. Particularmente damos la bienvenida y saludamos el 17° Festival Mundial de las Juventudes Democráticas que se llevará a cabo en Sudáfrica del 13-21 de Diciembre del 2010.

Fuente: Independencia y Socialismo_prccanarias/PrensaPopularSolidaria
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CAMARADA STALIN.. CELEBRACIÓN EN LONDRES DEL NATALICIO DEL CAMARADA STALIN

In celebration of the birth of Joseph Stalin

Film Showing of : The Battle of Stalingrad

February 1943 saw the turning point in the fight against Nazi fascism with the Red Army victory at Stalingrad.

As the fascist General, Von Paulus, surrendered the world witnessed the incredible scene of the hitherto invincible Nazi war machine being defeated by the heroic troops of the Soviet Union.

Yet bourgeois historians are so falsifying our history that millions have been forced to ‘forget’ the spectacular role played by the Soviet Union in the defeat of fascism and the fact that it was made possible because of the socialist system established by the Bolsheviks and built up by Stalin for several decades.

This film, a restoration of the original Soviet movie made in 1949 with English subtitles is a valuable aid to understand our history and an appropriate tribute to Stalin as we celebrate his birth on 21 December 1879.

This film is a vivid re-enactment of what happened at Stalingrad, with the script written by Nikolai Virta, and the score composed by Aram Khachaturian. It lasts for 3 hours, so please arrive on time in order not to miss any of this epic Soviet film.
Sunday, 19 December 2010, 2-5pm
Kings Cross Neighbourhood Centre,
51 Argyle Street, London WC1H 8EF

Fuente: Euskai Herria/PrensaPopularSolidaria

REPUDIO A LAS DECLARACIONES XENÓFOBAS DE MAURICIO MACRI

Por Patricio Echegaray, 10 de diciembre de 2010

Ante los graves sucesos desatados en el Parque Indoamericano tras la represión conjunta de la Policía Federal y la Metropolitana con su trágico saldo de muertos y heridos, el Jefe de Gobierno de la Ciudad de Buenos Aires, Mauricio Macri dejó al descubierto el profundo racismo que anida en su reaccionario pensamiento.

Pocas veces hemos vista expuesta, con tanta claridad y crudeza por parte de un funcionario, una concepción xenófoba y discriminatoria anclada en una profunda ignorancia y en una rancia ideología chauvinista que no es más que un “nazionalismo” que busca su legitimación en la negación “del otro”, del “diferente” que no por casualidad, siempre será pobre, morocho y extranjero.

Este burdo razonamiento que abreva en un pensamiento colonial e imperialista, no resulta en boca de Macri un simple exabrupto, un espontaneo desliz de sinceridad ideológica.

No es casual que en momentos en los que amenaza con adelantar las elecciones en la Ciudad como trampolín a una eventual candidatura presidencial, haya decidido despejar toda duda, si a alguien le quedaba alguna, sobre su concepción política.

Declaraciones que a muchos sorprenden por su brutalidad, no deberían sorprendernos si la ubicamos en la lógica que ha impregnado su gestión.

Cuando los estudiantes llevaron adelante la lucha por condiciones dignas de educación, los trato de “infiltrados políticos” que sólo buscaban su destitución y no querían estudiar.

Frente al estado lamentable de muchos hospitales de la ciudad, puso la mira sobre la “sobreabundancia de pacientes” que genera la llegada de habitantes del Gran Buenos Aires y de extranjeros que buscan atenderse en los mismos.

Frente a la marginalidad y la exclusión que condena a cientos de personas a vivir en situación de calle, invento la UCEP con el manifiesto propósito de “limpiar” la ciudad.

Todo muy coherente, todo muy PRO.

Con el apoyo de los grandes medios de comunicación, Macri profundiza su discurso reaccionario buscando representar a un importante sector de la ciudad de Buenos Aires que, portadora de una ideología de derecha y de un indisimulable elitismo, ven en el jefe de gobierno la encarnación de los valores de “tradición, familia y propiedad” que los identifican.

No hay duda que decidió lanzar su campaña electoral haciéndose fuerte en el clásico discurso de la derecha que discrimina, dividiendo la sociedad entre “ellos” y “nosotros” y exige que le pasen el control de la Policía Federal para ordenar la represión.

Desde el Partido Comunista llamamos a todas las fuerzas políticas y sociales de izquierda y progresistas a sumar esfuerzos para frenar decididamente esta verdadera avanzada fascista impulsada por Mauricio Macri y sus seguidores.

En momentos en que la integración de los pueblos latinoamericanos va ganando fuerza y presencia política en el continente, la derecha utiliza todo los medios a su alcance para revertir esta situación.

La unidad de nuestras fuerzas y la hermandad de nuestros pueblos es la mejor herramienta con la que contamos para hacerles frente.

Fuente: Partido Comunista de la Argentina/PrensaPopularSolidaria
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ITALIA.....ELEZIONI SUBITO CON UN AMPIO FRONTE DEMOCRATICO

Elezioni subito con un ampio fronte democratico

Inviato da : DILIBERTO/Redazione

Martedì, 14 Dicembre 2010 -

La risposta della Camera è stata chiara. Con soli tre voti di scarto,

Berluconi non dispone più di una maggioranza in grado di affrontare i serissimi problemi del Paese.

L’unica strada sono le elezioni, l'unica proposta limpida e comprensibile agli italiani.

E’ necessario costruire un ampio fronte democratico che consenta di vincere definitivamente il tiranno, ma senza fare alcun tipo di pasticci - ultimamente ne sono stati fatti troppi - e soprattutto smettendola di vagheggiare su impossibili governi di transizione.

Fuente: Partito dei Comunisti Italiani/PrensaPopularSolidaria

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URUGUAY::EL XXIX CONGRESO DEL PARTIDO COMUNISTA DE URUGUAY PROCLAMA LA NECESIDAD DE CONSTRUIR LA DEMOCRACIA AVANZADA Y DE JUSTICIA SOCIAL

El XXIX Congreso del PCU.

Declaración final, Editorial El Popular.

El fin de semana pasado, más de 750 congresales comunistas de todo el país se reunieron para hacer un balance del período 2006- 2010, diseñar las grandes líneas de acción política, hacer propuestas programáticas y elegir su dirección.

En las semanas previas y durante la sesión del Congreso se hicieron especulaciones sobre diferencias profundas a la interna comunista o sobre enfrentamiento personales. La realidad demostró todo lo contrario. Los documentos aprobados ratificaron la línea llevada adelante y lo actuado por la dirección saliente. La declaración final que a continuación transcribimos sintetiza los ejes del debate.


Vivimos un momento rico, complejo y contradictorio de la historia de la humanidad.

Una coyuntura histórica signada por la crisis económica del capitalismo y su agresividad intrínseca, pero en donde al mismo tiempo se manifiestan avances producto de la lucha de los pueblos y gobiernos que avanzan en la construcción de alternativas.

Tiempo de crisis y de cambios.

Cambios que comenzamos a procesar a nivel nacional a partir del primer triunfo del Frente Amplio y que fueron ratificados cuando la ciudadanía nos volvió a respaldar con su voto. Hemos realizado importantes avances en torno al bienestar de nuestro pueblo, pero aún nos falta mucho por hacer.

En un balance global, la tendencia fue al avance en democracia.

Por la ampliación de derechos democráticos, particularmente de los trabajadores, y por el mejoramiento de las condiciones de vida de cientos de miles de uruguayos.

Sin embargo, la tendencia a la no resolución de la contradicción principal de la coyuntura entre país productivo con justicia social y profundización democrática o más dependencia, hace que el rumbo del proceso y su continuidad estén comprometidos.

Afirmamos que el país está en disputa entre el programa popular y los intereses de las clases dominantes que buscan de cualquier manera mantener y extender sus privilegios.

En ese contexto también nuestro gobierno está en disputa, sometido a las presiones para alejarlo del programa del FA.

Ambas afirmaciones han sido continuamente deformadas por las clases dominantes para tratar de mostrar al Partido Comunista de Uruguay como una fuerza política que se ubica en la vereda de enfrente de nuestro gobierno y del FA.

Las mismas clases dominantes tratan de enfrentar a nuestro gobierno con la Central de trabajadores.

Un movimiento sindical que ha demostrado históricamente su grado de organización, movilización y capacidad de propuestas. Que se ha posicionado desde su independencia de clase en no ser prescindente de los procesos de cambios de nuestro país.

Estas andanadas mediáticas contra la clase obrera y el PCU, no hacen más que mostrarnos que estamos por el camino correcto.

El XXIX Congreso reafirmó nuestro compromiso histórico con el Frente Amplio, con su programa y organización.

Con una organización de la que fuimos fundadores y de la que jamás nos apartamos. Porque somos profundamente frenteamplistas en tanto que somos comunistas En 90 años de historia hemos demostrado nuestra inserción en cada una de las luchas de nuestro pueblo.

Somos comunistas que llevamos sobre nuestros hombros la lucha de miles de hombres y mujeres conocidos y anónimos que nos permitieron estar viviendo el enorme y difícil desafío de ser gobierno.

Se abren enormes perspectivas para nuestro pueblo pero ello hace necesario que nuestro Partido realice el salto en calidad que la etapa amerita.

Desde el anterior Congreso hemos crecido en número, organización, educación e inserción de masas; tenemos mayores responsabilidades en los diferentes ámbitos en donde militamos, pero necesitamos más y mejor Partido Comunista.

Hemos electo una dirección de compañeros que encabezarán a nuestro partido por los próximos años y en ellos recaerá la principal responsabilidad de llevar adelante las resoluciones tomadas en este Congreso.

Los comunistas uruguayos seguiremos trabajando denodadamente por el desarrollo pleno del programa del FA, avanzando en democracia y generando al mismo tiempo las condiciones que permitan alcanzar la etapa de democracia avanzada camino peculiar hacia el socialismo.

Esto supone avanzar en el desplazamiento del bloque de poder, sustituyéndolo por la clase obrera y sus aliados. Es una nueva hegemonía, en el plano nacional, que puede potenciarse en el marco de los procesos que se viven en América Latina. La democracia avanzada es un proceso de combate programático y reivindicativo, de desarrollo organizado de la lucha de clases, que logre imponerlo mediante el empuje popular.

Como ha resuelto el Frente Amplio, es necesario desplegar un amplio proceso de masas para democratizar el aparato del Estado a través de la reforma de la Constitución.

--Democratizar el Estado y la sociedad implica además continuar avanzando en verdad y justicia, anulando la ley de impunidad.

--Avanzar en democracia hacia la etapa de la democracia avanzada, significa no sólo, aunque forma parte, fortalecer las herramientas populares, y nuestro propio partido.

-- Es un proceso de aislamiento del bloque de poder, que puede conducir hasta las fronteras mismas de concreción de tareas democráticas radicales y populares.

--Porque como dice nuestro carné, nada de lo humano nos es ajeno y la única solución al capitalismo sigue siendo la construcción de una sociedad sin explotados ni explotadores”.

Declaración final del XXIX Congreso "José Luis Massera".

Fuente: El Popular/Comunistas Uruguayos en España/PrensaPopularSolidaria
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PC CHILE::MULTITUDINARIO ACTO DE CLAUSURA DEL XXIV CONGRESO DEL PARTIDO COMUNISTA DE CHILE

Un acontecimiento político de gran importancia ha constituído el XXIV Congreso del Partido Comunista de Chile

La mayoría de los invitados, representantes de partidos políticos y organizaciones nacionales, respaldaron los llamados a la unidad proclamados por el PCCH y recibieron un texto del Compromiso aprobado en el Congreso

Oficina de Prensa PC Chile

Desde temprano grupos y columnas marcharon desde distintos puntos de la capital -varios llegados de regiones- hasta el legendario Teatro Caupolicán para participar en el acto de clausura del XXIV Congreso del Partido Comunista de Chile.

La ocasión se veía plena de expectativas polìticas porque la noche anterior la colectividad de izquierda había culminado los debates y la elección de sus autoridades para el período 2010-2014 con un llamado a la más amplia convergencia de fuerzas para desplazar a la derecha y luchar por un gobierno de nuevo tipo.

Tras la interpretación del himno nacional, la presentación de un grupo de chinchineros, los saludos de las delegaciones del Partido de los Trabajadores (PT) de Brasil, del Movimiento al Socialismo (MAS) de Bolivia y del Frente Sandinista de Liberación de Nicaragua se dio lectura al Compromiso de los comunistas.

El diputado Guillermo Teillier, reelecto Presidente de la colectividad, fue el principal orador del acto (texto aparte).

Entre los asistentes, destacaron el presidente del Partido Demócrata Cristiano (PDC), senador Ignacio Walker, del Partido Socialista (PS), diputado Osvaldo Andrade; el vicepresidente del Partido Por la Democracia (PPD), senador Guido Girardi y el senador del MAS, Alejandro Navarro, junto a los diputados Tucapel Jiménez, Enrique Acorssi, Patricio Vallespín y sus colegas comunistas Lautaro Carmona –reelecto secretario general del PC- el diputado y abogado Hugo Gutiérrez, recién ingresado al comité central, y Guillermo Teillier. Además, se hicieron presentes los alcaldes de Maipú, Alberto Undurraga; San Miguel, Julio Palestro; Lo Espejo, Carlos Inostroza; Claudina Núñez, Pedro Aguirre Cerda; Juan Carrasco, de Quilicura, junto a concejales de la Concertación y el Juntos Podemos. También asistieron, el presidente de la Izquierda Cristiana, Manuel Jaques; del Partido Humanista, Danilo Monteverde y el presidente de la Asamblea Nacional de Derechos Humanos y vicepresidente de los Socialistas Allendistas, Gonzalo Taborga.

La mayoría de los invitados, representantes de partidos políticos y organizaciones nacionales, respaldaron los llamados a la unidad proclamados por el PC y recibieron un texto del Compromiso aprobado en el Congreso (texto aparte).

El nutrido público saludó efusivamente la presencia del presidente de la Agrupación de Empleados Fiscales (ANEF), Raúl de la Puente; Esteban Maturana y Carolina Espinoza de los funcionarios de la salud municipalizada (CONFUSAM) y de otras organizaciones sociales y sindicales.

Tras el discurso del diputado Teillier, actuó el grupo Inti Illimani que culminó el acto con el Caupolicán en pleno voceando “El pueblo unido” y finalmente el himno de los trabajadores, “La Internacional”.

Fuente: El Merluza/PrensaPopularSolidaria
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domingo, 12 de diciembre de 2010

EL SALVADOR: SE REFUNDA EL PARTIDO COMUNISTA DE EL SALVADOR Y DESARROLLA UNA ACTIVIDAD POLÌTICA COMUNISTA CONSECUENTE

Por: FARRBAU
El Partido Comunista de El Salvador ha tenido una relaciòn importante con nuestro Partido Comunista de Venezuela. Por una parte,, su fundador Farabundo Martì, fue un luchador antiimperialista de gran dimensiòn y actividad en Centroamèrica, el Caribe y Mèxico, en la solidaridad con Augusto Cèsar Sandino, en la militancia Comunista en varios Paìses.
En esas actividades coincidiò con camaradas venezolanos, entre otros Gustavo Machado, Salvador de la Plaza, en las actividades del Congreso Antiimperialista, de solidaridad y socorro rojo, y de apoyo a la fundaciòn y construcciòn de Partidos Comunistas en Centroamèrica.

El Partido Comunista de El Salvador se fundò pràcticamente contemporàneo con el PCV, y fueron reconocidos ambos Partidos en una misma Reuniòn y Resoluciòn de la Internacional Comunista.  
Las relaciones se mantuvieron por todo el tiempo dentro de los marcos del internacionalismo proletario y la solidaridad Comunista, incluso con el Frente de Liberaciòn Nacional Farabundo Martì, el cual fue fundado por una iniciativa de los Camaradas del Partido Comunista de El Salvador, en cuyo momento el Partido Comunista de El Salvador se incorporò al Frente, dejando de funcionar como Partido Comunista.
El PCV le ha dado su solidaridad permanente en todas las circunstancias al FMLN.
Debido a necesidades polìticas especìficas internas de la situaciòn en El Salvador, una parte, contingente importante de cuadros Comunistas integrantes del  FMLN, junto a otros componentes de luchadores comunistas de la sociedad salvadoreña, consideraron necesario refundar al Partido Comunista de El Salvador. 
Esto garantizò dotar a la Clase Obrera de su destacamento de lucha proletaria, internacionalista, clasista, comunista, levantando la opciòn de la lucha por el Socialismo_ Comunismo, como Partido de nuevo tipo, apegado al marxismo leninismo, y a reivimdicar los sìmbolos comunistas, la aplicaciòn del centralismo democràtico y las formas caracterìsticas de la organizaciòn comunista,  a la aplicaciòn del internacionalismo proletario y la solidaridad con las luchas de los Comunistas de todo el mundo. 
La refundaciòn del Partido Comunista de El Salvador se realizò en un proceso de discusiones y de actividades de organizaciòn que culminò con el Congreso Fundacional  el 27 de Marzo de 2.005.
Desde entonces se viene desarrollando su actividad creciendo a tener representatividad en todo el territorio de El Salvador. En su prensa y actividad interior los Camaradas Salvadoreños han venido presentando su polìtica, dentro de la cual se demuestra el apego al internacionalismo proletario que se ha reflejado en su solidaridad con las luchas de los pueblos de Centroamèrica en general, asì como con otros Paìses, y especialmente con la revoluciòn Cubana y con Venezuela.

En su Pàgina en Internet "Partido Comunista de El Salvador" los Camaradas del Partido Comunista de El Salvador han venido presentando su polìtica y actividades.  Una vez màs resaltamos la solidaridad entre los Comunistas de El Salvador y de Venezuela.
 Fuente: PrensaPopularSolidaria
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LECTURAS

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ORGANIZACIÓN COMUNISTAS MIRANDA CENTRO INVITA A MILITANCIA Y AMIGOS A LOS ACTOS DEL 80 ANIVERSARIO

ORGANIZACIÓN COMUNISTAS MIRANDA CENTRO INVITA A MILITANCIA Y AMIGOS A LOS ACTOS DEL 80 ANIVERSARIO
La Organización Intermunicipal Miranda Centro del Partido Comunista de Venezuela invita a nuestra militancia, afiliados, amigos y simpatizantes a los Actos de Celebración del 80 Aniversario de nuestro Glorioso Partido Comunista de Venezuela, a realizarse según datos ubicados en la Gráfica. Los esperamos para nuestra celebración, con espíritu y combatividad comunista, revolucionario y patriótico!!! Asiste!!

RED DE COMUNICACIÓN COMUNISTA MIRANDINA (REDECCOMI)

REDECCOMI (Red de Comunicación Comunista Mirandina)_Miranda Centro

REDECCOMI (Red de Comunicación Comunista Mirandina)_Tuy

REDECCOMI (Red de Comunicación Comunista Mirandina)_Centro_Norte

REDECCOMI (Red de Comunicación Comunista Mirandina)_Capital

REDECCOMI (Red de Comunicación Comunista Mirandina)_ Barlovento

(REDDECCONAV) Red de Comunicación Comunista Nacional Venezolana-Aragua

REDECCONAV (Red de Comunicación Comunista Venezolana_Amazonas

(REDECCONAV) Red de Comunicación Comunista Nacional Venezolana--Estado Nueva Esparta

(REDECCONAV) Red de Comunicación Comunista Nacional Venezolana--Estado Bolívar

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(REDECCONAV) Delta Amacuro

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